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Le più belle frasi d’amore tratte dalle canzoni di Emma

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Emma Marrone (29 anni) è una delle cantanti italiane più amate, che dopo l’esordio ad “Amici” ha venduto milioni di dischi ed ha vinto al Festival di Sanremo. La fine della sua storia d’amore con il ballerino Stefano De Martino è stata vissuta sotto l’occhio dei riflettori, attualmente ha una storia con l’attore Marco Bocci (35 anni) che ha lavorato nelle serie tv “Romanzo criminale” e "Squadra antimafia”. I due si sono conosciuti l’11 maggio nello studio di “Amici” e da allora ogni loro spostamento viene registrato sui giornali di cronaca rosa. Bellissimo, perderti per poi riaverti un attimo, e l'incoscienza che ci tiene ancora qui, tra passione e lacrime, bellissimo scappiamo in fondo, solo per rincorrerci, innamorati e solo per arrenderci. Tratto da “Tra passione e lacrime" Abbandonati. abbandonati. Fidati di me. Lascia che la tua follia, si fonda con la mia, non starò qui a vederti andare via, pronta ad esser quello che vuoi, purché tua. Tratto da “

Tipi femminili: la donna opportunista

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Vi aveva detto che potevate utilizzare il suo computer, ma poi ha cambiato idea, non riesce a prestarvelo perché tiene troppo alla sua privacy. Questa è soltanto una delle tante variazioni di idee o di  programma che caratterizzano la vita di questa donna. La donna opportunista è sempre in fermento, la sua mente è sempre in cerca di nuove strategie  per riuscire ad avere quello che vuole dagli altri quando è necessario, salvo restando che il giorno dopo ha già dimenticato anche il nome della persona che le ha dato una mano. All’apparenza lei è sempre disponibile con tutti perché  rendersi popolari  è importante, così come adulare le persone quando necessita o farle sentire importanti, ma allo stesso tempo riesce a creare delle scuse ad hoc, del tipo “vorrei, ma non posso” che le impediscono di aiutarvi, oppure può giocare la carta della prepotente ad oltranza, vale a dire e lei che decide se e quando bisogna agire, tutto dipende da quanto voi siete  appetibili  ai suoi occhi (cioè

Anna Falchi e la sua ricetta per la felicità

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Anna Falchi  (41 anni) attrice e produttrice cinematografica nata in Finlandia, ha partecipato ultimamente al programma estivo di  Teo Mammuccari   "Jump! Stasera mi tuffo". In un' intervista al mensile  "Più sani e più belli" ha dichiarato: " Mia figlia e la mia famiglia sono la mia fonte di gioia. Dalle sofferenze non mi faccio abbattere, sorrido alla vita e sono positiva, malgrado le delusioni". Anna ha esordito come modella nel 1989, e' arrivata seconda a "Miss Italia", poi ha lavorato in molti film ottenendo la grande popolarità con il "Festival di Sanremo" nel 1995 al fianco di  Pippo Baudo  e  Claudia Koll . Anna ha una figlia di tre anni, Alyssa nata dalla relazione con  Denny Montesi , attualmente sta vivendo una storia d'amore con  Andrea Ruggeri .  Fonte: mensile "Piusanipiubelli"

La canzone d’amore negli anni ' 70 e ' 80, I Bee Gees - My World

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Il periodo di riferimento più adatto, quando si parla di canzoni d’amore  particolarmente dolci e romantiche, è sicuramente quello degli anni ' 70  e ' 80 , in quel periodo infatti le canzoni romantiche (a volte forse un po’ troppo smielate), nascevano come i funghi. In Italia, con le loro canzoni d'amore, spopolavano: I Cugini di Campagna,  I   Pooh , I Ricchi e Poveri, I Collage , Gli alunni del sole ,   Claudio Baglioni , Al Bano e Romina Power, Pupo, Mia Martini , Anna Oxa e molti altri. Mentre tra i cantanti stranieri (in Italia e all'estero), spopolavano senza dubbio i Bee Gees con le loro dolcissime canzoni d’amore, l’inizio della loro attività musicale risaliva ai primi anni 60’ , ottennero i loro primi grandi successi con i brani: “ I've Gotta Get a Message to You ” nel 1968 e con  “ I Started a Joke ”  nel 1969 , nel 1971 raggiunsero per la prima volta la vetta delle classifiche americane con il brano “ How Can You Mend a Broken Heart” ment

Le differenze di genere nell'affrontare una storia d'amore finita

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La fine di una storia d'amore, si sa è sempre un'esperienza dolorosa che lascia delle ferite, ma solitamente esistono delle differenze di genere. Gli uomini reagiscono diversamente rispetto alle donne, i primi si buttano alle spalle il passato mentre le donne hanno bisogno di metabolizzare la conclusione di una relazione d'amore, di comprendere i motivi che hanno portato alla rottura. E' facile vedere, dopo che due di sono lasciati, lui che sta già con un'altra mentre lei sta ancora leccandosi le ferite. Il sociologo Francesco Alberoni dice che di solito sono le donne che lasciano gli uomini, i quali cercano di dimenticare velocemente la delusione subita. Lo studioso afferma che sin dall'inizio del rapporto la donna è propensa a fantasticare, da grande importanza nel ricordare i particolari dei primi incontri, gode nel ricordare le emozioni provate, invece l'uomo è più concreto, non vive di ricordi e quindi riesce più facilmente a ricominciar

Poesia d’amore: Tre fiammiferi accesi nella notte di Jacques Prèvert

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Tre fiammiferi accesi Uno per uno nella notte Il primo per vederti tutto il viso Il secondo per vederti gli occhi L'ultimo per vedere la tua bocca E tutto il buio Per ricordarmi queste cose Mentre ti stringo fra le braccia

Il mito della ninfa Ametista

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L’ametista è un quarzo dai toni violacei, molto utilizzato in gioielleria per creare gioielli e sigilli. Il significato del termine ametista deriva dal greco améthystos che significa "non ebbro, colui che non si ubriaca". Ma il mito ci racconta che in principio Ametista fosse una bellissima ninfa , che aveva attirato le attenzioni di Dionisio, il dio del vino. La giovane non apprezzava il suo interesse e per difendersi dalle insistenze del pretendente chiese aiuto a Diana , dea protettrice degli animali e delle donne, che la trasformò in un limpido cristallo. Dionisio adirato per la trasformazione della ninfa da lui tanto desiderata, versò sul cristallo una coppa di vino che conferì alla pietra quel caratteristico colore viola. In ricordo della ninfa Ametista, il dio donò alle pietre purpuree  la capacità di proteggere dagli effetti del vino. I Romani alimentarono ulteriormente la leggenda, infatti nell’antica Roma esisteva un codice di comportamento che prevedeva