Il libro d’amore: Fiore di Allah di Boris Martinello
Max, pianificatore incallito, è un musicista che all’inizio della storia per vivere
lavora in una farmacia, conduce una vita così ordinaria che ne è quasi
disgustato, da questo suo malessere nasce il suo bisogno di evadere e di fare
altre conoscenze, possibilmente femminili nel mondo,
ed è attraverso un social-network che conosce che conosce Tina, una bella ragazza indonesiana di usi, costumi ed educazione diversa dalla sua che decide di
frequentare nonostante le loro diversità culturali e la distanza geografica,
prima attraverso internet e poi personalmente.
Dal
loro primo incontro nasce un interesse reciproco e l’amore e così decidono di
proseguire questa nuova vita insieme, Max si sposta in Indonesia per poter
sposare Tina ma è proprio da qui che iniziano i loro problemi che però forse si
stavano sviluppando già prima silenziosamente dietro di loro, ebbene durante il
matrimonio e dopo la cerimonia la coppia viene scambiata per terroristi e viene
coinvolta in un complotto internazionale che li costringerà ad una fuga ai
confini del mondo. Lo stile narrativo è semplice e fluido, la storia è ben congegnata: amore, tensione, paure e intrighi
internazionali, scontro di modi di pensare e di differenti culture, punti di
vista che a volte uniscono e altre no, Boris
Martinello soprattutto gli ha donato anche un finale completamente a sorpresa.
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