Verginità e test del DNA
Che legame c’è tra la verginità e il test del DNA? Apparentemente
non c’è nessun legame diretto, ma se approfondiamo il discorso vediamo che
entrambi vengono utilizzati al fine di dare al padre la “sicurezza della paternità dei figli”.
Il filosofo Bertrand Russell nel libro “Matrimonio e morale” del 1929, afferma in sintesi che “i costumi
e le prescrizioni morali in materia di comportamento sessuale e di vita
matrimoniale, siano fortemente differenziate tra i popoli della terra e come
esse cambino nel corso della storia, assieme al mutamento delle condizioni
economico-sociali ed alle conquiste della scienza”… nelle società patriarcali, in cui
mogli e figli sono poste sotto il dominio della figura maschile e
considerati sua proprietà… si affermano prescrizioni morali tese a garantire ai
padri la sicurezza sulla legittimità dei propri figli ed a rassicurarli (dando
ad essi il diritto di intervenire direttamente nel combinare i matrimoni che
appaiono più convenienti) sul fatto che la loro opera potrà essere continuata
dai figli della loro carne.
Il filosofo parte da questa constatazione sulle leggi morali per
affermare che prescrizioni morali sono
responsabili di perpetuare, in moltissime persone, disagi e sofferenze sociali.
In parole povere, la morale sessuofobica e le prescrizioni sulla verginità
prematrimoniale imposta alle società di quel tempo dovevano garantire ai padri
una maggior sicurezza sulla legittimità dei propri figli.
Con la rivoluzione sessuale, che ha cambiato il valore che veniva attribuito
alla verginità e con la maggior libertà in materia di comportamento sessuale, i
padri sono diventati più insicuri e negli ultimi tempi c’è stato un boom dei
testi di paternità, infatti secondo il quotidiano.net in Italia almeno 1 bambino su 10 è illegittimo.
In Italia, il riconoscimento e il disconoscimento di paternità
sono regolati dall’articolo 235 del c.c. ma una sentenza della Corte
di cassazione (266 del 2006) ha stabilito che il risultato del test di
paternità basato sul dna è da solo sufficiente per il riconoscimento o il
disconoscimento di un figlio, tuttavia per validare il test di paternità come
prova in tribunale è indispensabile che il prelievo dei campioni deve essere
eseguito in un laboratorio. I prezzi del test possono variare da 400 a 1500 euro. E’
auspicabile una maggiore schiettezza all’interno della coppia, piuttosto che un
abbassamento dei prezzi del test.
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