La canzone d’amore: Sapore di sale - Gino Paoli
Gino Paoli è nato a Monfalcone il 23 settembre del 1934, è
da considerarsi uno dei cantautori storici della musica leggera italiana (assieme a Paolo Conte, Fabrizio De Andrè, Lucio Battisti e qualche altro).
La qualità delle sue
canzoni (soprattutto dei loro testi) è riconosciuta uniformemente sia da
critici che da appassionati di musica in genere. Le sue prime incisioni
risalgono al 1959 con i brani: "Senza parole", "Sassi", "La tua mano" e "Non occupatemi il telefono",
il suo primo successo lo ottiene nel 1960 con il noto brano “La gatta”.
La sua
bravura viene subito notata dagli addetti ai lavori e pure dal paroliere Mogol,
che gli fa da prestanome nel primi anni della sua carriera (dato che Paoli non
era ancora iscritto alla SIAE), firmando per lui alcuni brani famosi. Nel 1961 partecipa per la prima volta al Festival di Sanremo
con la canzone “Uomo vivo”, presentata in coppia con Toni Dallara, nello stesso
anno conosce Ornella Vanoni con la quale inizia
una relazione sentimentale, dal Gino Paoli innamorato di quel periodo nascono i testi di alcune tra le sue più belle canzoni d’amore: “Senza fine”, “Me in tutto il mondo” e “Anche
se”.
L’anno 1963 è quello del trionfo con la splendida e famosissima “Sapore di sale”, scritta naturalmente da lui e arrangiata dal grande Ennio
Morricone, con questa canzone Paoli partecipò al “Cantagiro”, sempre in quel periodo
incide “Che cosa c’è”, altro brano che in seguito è diventato un
classico del suo repertorio.
Nel 1964 ritorna al Festival di Sanremo con “Ieri
ho incontrato mia madre”, il brano non è all’altezza di quelli precedenti, ma
arriva comunque in finale. Passano
alcuni anni durante i quali Paoli ottiene un discreto successo con
canzoni un po’ meno conosciute, nel 1971 pubblica tre album: “Le due facce dell'amore”, “Rileggendo
vecchie lettere d'amore” e “Amare per vivere”, si susseguono altri album di
qualità tra i quali cito: “I semafori rossi non sono Dio” (1974), “Ciao,
salutime un po' Zena” (1975), “Il mio mestiere” (1977), “Ha tutte le carte in
regola” (1980) e “Cosa farò da grande” (1986), tra i 45° di successo cito la
bellissima "Il cielo in una stanza" (1960) e “Una lunga storia d'amore” (1984).
Nel 1985 assieme a Ornella Vanoni
inizia un tour trionfale, che lo porterà
ad esibirsi nelle maggiori città italiane, ne scaturirà il doppio album live, “Insieme” il quale otterrà un grande successo di vendite.
Un’altro grande successo lo ottiene nel 1991 con l’album “Matto
come un gatto”, al suo interno la conosciutissima “Quattro amici”
vincitrice al Festivalbar ’91. Passando
direttamente agli anni più recenti, nel 2002 ha partecipato un’altra volta al Festival di Sanremo con il brano “Un altro
amore” (3ª classificata), tra vari altri album pubblicati cito: “Ti ricordi? No
non mi ricordo” (2004, con Ornella Vanoni), “Storie” (2009) e “Due Come Noi
Che...” (2012).
Il primo matrimonio di Gino Paoli è stato con Anna Fabbri,
con la quale ha avuto il suo primo figlio, Giovanni (1964), a quel periodo
risale pure la sua relazione con la giovane Stefania Sandrelli (ancora minorenne), dalla quale è nata la figlia, Amanda
(1964), sempre negli anni ’60 è iniziata pure la sua relazione sentimentale con
Ornella Vanoni proseguita poi anche negli anni ’70.
Nel 1991 si è sposato con Paola Penzo, dalla quale ha avuto altri
due figli: Nicolò, nato nel 1980, e Tommaso, nato nel 1992.
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