Poesia d’amore: il gelsomino notturno di Giovanni Pascoli
E s'aprono i fiori
notturni,
nell'ora che penso a'
miei cari.
Sono apparse in mezzo
ai viburni
le farfalle crepuscolari.
Da un pezzo si tacquero
i gridi:
là sola una casa
bisbiglia.
Sotto l'ali dormono i
nidi,
come gli occhi sotto le
ciglia.
Dai calici aperti si
esala
l'odore di fragole
rosse.
Splende un lume là
nella sala.
Nasce l'erba sopra le
fosse.
Un'ape tardiva sussurra
trovando già prese le
celle.
La Chioccetta per l'aia
azzurra
va col suo pigolio di
stelle.
Per tutta la notte
s'esala
l'odore che passa col
vento.
Passa il lume su per la
scala;
brilla al primo piano:
s'è spento . . .
È l'alba: si chiudono i
petali
un poco gualciti; si
cova,
dentro l'urna molle e
segreta,
non so che felicità
nuova.
La
poesia è stata composta per le nozze dell’amico Raffaele Briganti e vi è
adombrato il tema dell’unione
dei due sposi e del concepimento di una nuova vita.
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