Coppie celebri: Medea e Giasone
"Lasciolla quivi, gravida, soletta
tal colpa a tal martirio lui condanna
e anche di Medea si fa vendetta."
Dante,
Divina Commedia, Inferno, Canto XVIII (vv. 94-96)
Questi
versi di Dante si riferiscono a Giasone
che è condannato nel gironi dei seduttori.
Il poeta descrive, rifacendosi a quanto
narrato da Ovidio nelle Metamorfosi, di come Giasone passò da
Lemno e qui ingannò Ipsipile
seducendola e la abbandonò gravida, e successivamente sedusse e abbandonò anche
Medea.
Giasone
era figlio di Alcimeda e di Esone, re di Iolco, il padre per sottrarlo alle
persecuzioni dello zio Pelia che gli
usurpato il regno, lo affidò al centauro Chirone. Da adulto per riconquistare
il trono dovrà andare alla conquista del Vello
d’oro, la pelle dell’ariete dorato che si trova nella Colchide presso il re
Eeta. Giasone era a capo di un gruppo di eroi, gli Argonauti, che formavano
l'equipaggio della nave Argo, dopo numerose avventure finalmente gli Argonauti giungono
nella terra del Vello d’oro, dove il re Eeta sottopone Giasone a dure prove che
il giovane riesce a superare grazie all’aiuto di Medea.
Medea
è la figlia del re, una donna
sapiente e potente, che conosce le arti magiche, e in virtù di queste riesce ad
aiutare Giasone. Afrodite aveva
chiesto ad Eros di colpire Medea con una freccia per farlo innamorare di Giasone. La donna fa di tutto per lui, Giasone è il
suo unico obiettivo, lo scopo della sua vita è essere amata da lui. Medea e’ in
grado di proteggerlo con un unguento dal fuoco e con un rubino fatato, dai
guerrieri infuriati. Sebbene Giasone abbia superato
le prove, il re Eeta non vuole consegnargli il Vello D’oro, allora Giasone con
l’aiuto di Medea, addormenta il drago che sta a guardia del Vello, prende il
Vello e torna con la nave verso Iolco, ma durante l’inseguimento uccide il
fratello di Medea, per evitare di essere raggiunto, così che il padre è costretto
a fermarsi e abbandona l’inseguimento. A Iolco, Medea sempre con le sue arti
magiche e uno stratagemma uccide Pelia, lo zio di Giasone gettandolo in un calderone
bollente, con la scusa che in tal modo tornerà giovane; Giasone finalmente
diventa re di Iolco.
Medea
non ha più una casa cui tornare, non ha più una patria, è sola. Quando Giasone sposa Glauce, figlia del re Creonte e
ripudia Medea, questa inizialmente si dispera, ma poi si vendica regalando a
Glauce una veste nuziale che le
diffonde nelle vene un fuoco magico, che la uccide con atroce sofferenza e per
privare Giasone della sua discendenza, uccide
i figli avuti da lui e poi fugge su un carro nel cielo.
Medea
è una donna sempre in fuga, perennemente vagabonda,
e questo fa di lei una donna profondamente sola, senza un punto di riferimento
affettivo che non sia Giasone.
Spesso
nella realtà avviene che uomini
legati a donne che li proteggono, che li fanno avanzare nella carriera, che
rinunciano a se stesse per costruire una vita votata al proprio compagno, alla
fine scelgano un'altra donna più fragile, una donna con meno capacità ma che li
fa sentire meglio, più forti, più realizzati nel loro ruolo maschile.
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