Violenza contro le donne - Stop al femminicidio - Le nuove norme serviranno?
Tra il 2000 e il 2011 (secondo i
dati raccolti dall’Eures, in collaborazione con l’Ansa), i casi di femminicidio
in Italia sono stati 728, nel corso del 2012
(secondo i dati di telefono Rosa), in Italia le donne ammazzate dai propri
mariti, fidanzati e amanti in genere, sono state 124.
Fa pensare il caso della donna
campana, Florinda Di Marino (34 anni), ammazzata a colpi d’accetta dal marito
il 29 agosto del 2009, l’anno precedente aveva denunciato l’uomo ai Carabinieri
per tentato omicidio e violenze, la donna raccontava: “Col coltello è riuscito
solo a farmi una ferita al lato superiore del seno sinistro». Lei tentò di
difendersi e riuscì a disarmarlo. «Ma
lui ha iniziato a riempirmi di calci e pugni, mentre ero stesa in auto... Ho
ceduto alle sue richieste dicendogli che avrei fatto qualsiasi cosa volesse».
Due giorni dopo, l'insegnante di Chiaiano
denunciò il marito. Fu aperto un fascicolo d'inchiesta che si è chiuso
con la sentenza depositata il 28 gennaio 2011 e la condanna a 4 anni di
reclusione per l’uomo. Peccato che Florinda il 23 luglio 2010, quindi prima del
processo, venne ammazzata da colui che aveva denunciato per le violenze, come se
non bastasse, dall'accusa di omicidio, è stato poi assolto per incapacità di
intendere e di volere. Casi di questo genere fanno sorgere qualche riflessione
spontanea… “ma questa donna per aver giustizia, forse doveva procurarsi un’arma
ed ammazzarlo lei per prima?” Il dubbio rimane, ma noi vogliamo sperare che a
disposizione dei giudici siano messe leggi più severe con le quali poter proteggere
le donne (e non solo) vittime di minacce, stalking e violenze varie.
Il decreto contro il femminicidio
e la violenza contro le donne, varato dal governo nel mese di agosto, stabilisce
norme più severe a tutela delle vittime della così detta violenza famigliare, vediamone
alcune:
Arresto obbligatorio
in flagranza
È previsto l'arresto obbligatorio in caso di flagranza per
reati di maltrattamento familiare e stalking. Ciò significa che le forze
dell'ordine saranno obbligate al fermo di colui che viene sorpreso in un atto
di violenza domestica o di stalking.
Allontanamento del
coniuge violento da casa
Alle forze di polizia viene data la possibilità di buttare
fuori di casa il coniuge (o compagno) violento, se c'è un rischio per
l'integrità fisica della donna. «Dal punto di vista della prevenzione è
importante» - ha spiegato il ministro Alfano - «perché viene impedito a chi è
violento in casa di avvicinarsi ai luoghi domestici».
Querela irrevocabile
Una volta sporta querela per violenza e maltrattamenti,
quella querela sarà irrevocabile. «Sottraiamo noi la vittima al rischio di una
nuova intimidazione tendente a farle ritirare la querela», ha spiegato Alfano.
Pene più severe
Il decreto prevede l'aumento di un terzo della pena se alla
violenza assiste un minore e/o se la vittima è in gravidanza e/o se la violenza
è commessa dal coniuge (anche se separato) e dal compagno (anche se non
convivente).
Corsia giudiziaria
preferenziale
Con questo decreto, i tribunali potranno adottare delle
corsie preferenziali per i processi per femminicidio e per maltrattamenti.
Le nuove norme, probabilmente, contribuiranno a frenare
mariti e amanti violenti, ma oltre a
queste, è fondamentale un rinnovamento di pensiero che superi le ideologie fortemente maschiliste della
società, soprattutto saper educare i giovani uomini (mariti e compagni del
futuro), al valore dei sentimenti e al rispetto delle persone.
Speriamo servano a qualcosa queste nuove norme.
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