Viola del pensiero, il fiore dell’amore romantico
E l'imperiale sacerdotessa potè proseguire
indisturbata,intrattenendo le sue verginali
meditazioni ,senza sentire risvegliarsi in lei
alcun sentimento d'amore. Pure non mi sfuggì il punto
dove andò a cadere il dardo di cupido: ed esso cadde
su un piccolo fiore dell'occidente ,che prima era
bianco come il latte,ed ora è invece tutto vermiglio
per la sua ferita d'amore: e le fanciulle lo
chiamano viola del pensiero.
Sogno di una notte di mezza
estate di William Shakespeare
Questo
minuto e tenero e fiore che al suo apparire regala una nota di colore al verde
scenario della natura e chiamato dai francesi “pensèe”, esso racchiude in un’unica
corolla diverse tonalità di viola, ecco perché il suo nome evoca la facoltà più
alta dell’uomo, quella del pensiero.
Fin
dai tempi dei Greci e dei Romani questo fiore fu apprezzato per la sua eleganza
e la grazia, il suo nome come pure la sua forma arcaica “Vivuola” prende
origine dal verbo “vivere”, nell’accezione di superare i rigori dell’inverno, per
rifiorire e rigenerare la propria bellezza.
Storia
Si
racconta che quando Giuseppina Beauharnais incontrò Napoleone Bonaparte gli
regalo un mazzo di viole del pensiero, da quel momento Napoleone adotto questo
fiore e i Bonapartisti lo utilizzarono
come fiore simbolo. La viola verso il 1700 raggiunse Parma, qui la
duchessa Maria Luisa D'Asburgo ne lanciò la moda collaborando alla creazione
dell'acqua di violetta.
Letteratura
e mitologia
Nell’opera
di William Shakespeare “Sogno di una notte di mezza estate", la viola viene
scelta dall’autore come chiave di lettura della sua commedia. Secondo la
mitologia, Giove che per volere di Giunone era stato costretto a trasformare la
bella ninfa Io in una giovenca, aveva successivamente creato per lei la viola mammola
per nutrirsi.
Un
altro mito racconta che il giovane Attis, innamorato della principessa Atta,
decise di evirarsi sotto un pino e morì. Il sangue del giovane fece nascere
viole dai petali rosseggianti. La principessa Atta straziata dalla sua morte si
suicidò e dal suo sangue nacquero altre viole. Nella Roma imperiale il 22 marzo
si celebrava il giorno della viola, in nome di Attis, e si portava in
processione un pino ornato con le viole.
mi trasmette malinconia la viola del pensiero chissà perchè...
RispondiEliminaSono i miei fiori preferiti e a me trasmettono gioia
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RispondiEliminae' un
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