Coppie celebri: Eleonora Duse e Gabriele D’Annunzio, l’attrazione e la curiosità intellettuale


Tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento l’Italia fa da palcoscenico ad una storia d’amore appassionata, quella tra la divina Eleonora Duse, attrice di teatro di fama internazionale e Gabriele D’Annunzio, il poeta Vate (cioè “il profeta”) simbolo del Decadentismo italiano.


Eleonora Duse (Vigevano, 1858 – Pittsburgh, 1924) era figlia di attori girovaghi e aveva iniziato a recitare all’età di 4 anni e ancora ventenne si mise a capo di una compagnia teatrale. Nel 1881 Eleonora Duse sposò Tebaldo Checchi, attore nella sua compagnia; l'unione non fu felice e cessò con una separazione, dalla loro relazione nacque una bambina, Enrichetta. Nel 1884 la Duse iniziò una relazione segreta che durò diversi anni con  Arrigo Boito, il quale adattò per lei Antonio e Cleopatra di William Shakespeare.



Eleonora incontrò Gabriele D’Annunzio (Pescara, 1863 - Gardone Riviera, 1938) per la prima volta nel 1882 a Roma, lui era già famoso, aveva pubblicato alcune opere; il giovane le fece delle avances ma lei lo congedò con sdegno. 
Gabriele D’Annunzio era un uomo ambizioso che amava le donne, ed esibire la bellezza ed il lusso; durante il suo periodo romano frequentava la Roma “bene” e lavorava come giornalista per motivi economici. Nel 1883 sposò, con un matrimonio "di riparazione", Maria Hardouin duchessa di Gallese, la donna era già in attesa del figlio Marco, da questa unione nacquero tre figli (Mario, Gabriele Maria e Ugo Veniero), l’unione si concluse con una separazione legale dopo pochi anni a causa delle numerose relazioni extraconiugali di D'Annunzio.


Eleonora dopo aver letto delle opere di D’Annunzio sentì il desiderio di conoscerlo; l’incontro a Venezia nel 1894 tra Gabriele D’Annunzio e Eleonora Duse fu un evento importante per la vita e la carriera dell’attrice,  tra i due divi scattò l’amore e iniziò il legame sentimentale ed artistico  che durerà circa dieci anni.
La loro relazione era caratterizzata da attrazione fisica, curiosità intellettuale e interesse pratico, Eleonora Duse già acclamata in Europa portò sulle scene cinque opere di D’Annunzio: Il sogno di un mattino di primavera, La Gioconda, La gloria, Francesca da Rimini e Sogno d’un tramonto d’autunno. Il rapporto tra i due alternava periodi di vicinanza a periodi di crisi, inoltre vi furono numerosi tradimenti sentimentali da parte di D’Annunzio ed anche professionali, difatti le due tragedie: La città morta e La figlia di Iorio, che erano destinate ad Eleonora, vennero affidate, all’ultimo momento, dal suo stesso amante ad altre due interpreti: Sarah Bernhardt ed Irma Gramatica. Nel 1900 D’Annunzio scrive il romanzo ispirato alla loro relazione,  “Il Fuoco” che suscita diverse critiche da parte degli ammiratori di Eleonora Duse.


La tragedia “La figlia di Iorio”, era stata promessa da D’Annunzio alla Duse ma a pochi giorni dalla “prima”, l’attrice che aveva già studiato il copione, venne sostituita da Irma Gramatica. D’Annunzio mandò un fattorino a ritirare il costume di scena, con allegato un biglietto: “Il teatro è un mostro che divora i suoi figli: devi lasciarti divorare”. Di fronte a questo tradimento, Eleonora gli scrisse: “Non ti difendere, figlio, perché io non ti accuso. Non parlarmi dell'impero della ragione, della tua vita carnale, della tua sete, di vita gioiosa. Sono sazia di queste parole! Da anni ti ascolto dirle…Parto di qui domani. A questa mia non c'è risposta”, questo fu l’addio dell’attrice al suo amante.
L’attrice veneta morì il 21 aprile 1924 a Pittsburgh nel corso della tournée americana, quando il Vate venne a sapere della sua morte, bisbigliò “È morta quella che non meritai”.

Tratto da:
www.wikipedia
www.La piazza castelmadama.com
www.fogliodarte.blogspot.it


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