Angelica e Medoro, la bellezza che rapisce il cuore

Quando Angelica vide il giovinetto
     languir ferito, assai vicino a morte,
     che del suo re che giacea senza tetto,
     più che del proprio mal si dolea forte;
     insolita pietade in mezzo al petto
     si sentì entrar per disusate porte,
     che le fe’ il duro cor tenero e molle,
     e più, quando il suo caso egli narrolle..
Ludovico Ariosto, Orlando furioso, Canto XIX


Angelica, principessa del Catai è la protagonista dell’”Orlando Furioso”, l’opera di Ludovico Ariosto; la ragazza è contesa dai due più importanti paladini di Carlo Magno, Orlando e Rinaldo ma anche altri uomini si invaghiscono di lei, la vicenda si snoda con la fuga di Angelica, i personaggi sono tutti alla ricerca di qualcosa o di qualcuno ed in questa spasmodica ricerca finalmente Angelica incontra l’uomo che le fa battere il cuore.


Costui non è un paladino cristiano ma un umile soldato saraceno, Medoro, giovane di disarmante bellezza dagli occhi neri e dalla chioma d’oro. Nel canto diciannovesimo Medoro insieme all’amico Cloridano entrano in scena nel campo dei cristiani per recuperare il cadavere di re Dardinello e dargli l’onorata sepoltura, ma purtroppo Cloridano viene ucciso e Medoro cade a terra ferito.
Angelica gira da sola per la campagna quando trova il bel giovane steso a terra, lo soccorre e convince un pastore che abitava li vicino a dargli temporanea dimora, la principessa cura Medoro con le erbe medicinali. 


La donna che aveva avuto ai suoi piede molti cavalieri impavidi s’innamora del bel giovane e scoppia la passione tra i due, Angelica e Medoro trascorrono le loro giornate ad amoreggiare in ogni luogo ed  intrecciano i loro nomi sugli alberi e sulle roccie. Per legittimare la loro unione si sposano nella casa del pastore e poi partono per il paese d’origine di Angelica, il Catai. Angelica ha trovato il suo amore e per ringraziare il pastore per l’ospitalità offerta le regala un bracciale prezioso donatole da Orlando come pegno d’amore.


Orlando, sempre alla ricerca di Angelica, arriva nel bosco in cui i due amanti hanno intrecciato le loro firme sugli alberi, stenta a credere ai suoi occhi e poi cerca di convincersi che si tratti di un’altra Angelica o che Medoro sia il soprannome usato per riferirsi a lui, ma entrato in una grotta trova incisa la poesia che Medoro ha scritto in arabo per Angelica. Orlando ancora perplesso chiede ospitalità per la notte ad un pastore, costui vedendolo triste gli racconta la storia d’amore di Angelica e Medoro per rallegrarlo. Il cavaliere non riesce a dormire, il dolore è troppo forte, di notte si reca nel bosco e si sfoga piangendo ed urlando fino ad uscire fuori di senno. L’amore fa perdere la testa agli uomini.


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