Il mito della ninfa Ametista

L’ametista è un quarzo dai toni violacei, molto utilizzato in gioielleria per creare gioielli e sigilli. Il significato del termine ametista deriva dal greco améthystos che significa "non ebbro, colui che non si ubriaca". Ma il mito ci racconta che in principio Ametista fosse una bellissima ninfa, che aveva attirato le attenzioni di Dionisio, il dio del vino. La giovane non apprezzava il suo interesse e per difendersi dalle insistenze del pretendente chiese aiuto a Diana, dea protettrice degli animali e delle donne, che la trasformò in un limpido cristallo. Dionisio adirato per la trasformazione della ninfa da lui tanto desiderata, versò sul cristallo una coppa di vino che conferì alla pietra quel caratteristico colore viola.


In ricordo della ninfa Ametista, il dio donò alle pietre purpuree  la capacità di proteggere dagli effetti del vino.
I Romani alimentarono ulteriormente la leggenda, infatti nell’antica Roma esisteva un codice di comportamento che prevedeva che i commensali dovessero bere vino in coppe di cristallo ogni volte che gli ospiti bevevano vino, ma per rimanere sobri i commensali utilizzavano una coppa viola piena d’acqua.

L’ametista è la pietra portafortuna di coloro che sono nati sotto il segno dei pesci, secondo la cristalloterapia questa gemma è in grado di rafforzare l’autostima, il controllo e la memoria. Inoltre se la gemma viene esposta a temperature elevate (450 gradi circa) cambia la colorazione viola diventando gialla, bruna e arancio, trasformandosi in quarzo citrino.

Fonte: www.wikipedia e foto: www.ilcuoredellecose.com

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